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martedì 23 febbraio 2016

Bigne di San Giuseppe..

Bigne di San Giuseppe.. fritti!


Bigne o Zeppole di San Giuseppe è un dolce tipico della cucina italiana che risalgono all'epoca romana. La denominazione "Zeppole di San Giuseppe" deriva proprio da una tradizione molto antica... risalente alla fuga in Egitto da parte di Maria Gesù e Giuseppe, dove quest'ultimo dovette vendere "frittelle" per poter mantenere la famiglia. 
Per questa ragione in tutta Italia le zeppole sono identificate come i dolci tipici della "festa del Papà"!
Ovviamente ogni regione ha le sue varianti delle zeppole/bigne!! 


INGREDIENTI: 

PASTA PER I BIGNE'
  • 50 gr di burro 
  • 130 gr di farina
  • 250 ml di acqua
  • 4 uova
  • un pizzico di sale
  • 50 gr di zucchero
PER LA CREMA PASTICCERA
  • 500 ml di latte
  • 70 gr di maizena
  • 150 gr di zucchero
  • 2 gr di vaniglia in polvere 
  • 4 tuorli d'uovo
  • mezza scorza di arancia grattugiata
Indicazioni: 
  • tempo di preparazione 20 minuti
  • tempo di cottura 2 minuti  


Preparazione: 
  • preparare la crema pasticcera
  • montare le uova intere con lo zucchero e la maizena 
  • portare all'ebollizione il latte con la scorza di arancia grattugiata e la vaniglia, una volta spento versare dentro la montana di uova
  • riaccendere il fuoco e dopo che il latte, bollendo, ricopra la crema e dopo di chè girare con un cucchiaino di legno fino ad ottenere la giusta consistenza
  • fare raffreddare in frigorifero, ricoprendo la crema ottenuta con la pellicola trasparente 
  • mentre aspettate che la crema si raffreddi si può iniziare a preparare i bignè
  • fare bollire l'acqua con il burro, zucchero e sale, e infine versare la farina
  • mescolare sino a quando non di forma un composto omogeneo, spegnere il fuoco
  • fare raffreddare e aggiungere un uovo alla volta
  • mettere in una tasca da pasticcere l'impasto
  • su dei fogli di carta oleata (bucherellata) formare i bigne (non più grandi di una nespola)
  • per la cottura preparare una padella con abbondante olio
  • immergere nell'olio i begni con la carta oleata, farli dorare su tutte i due i lati, dopo di ché si possono scolare 
  •  non appena i bignè saranno staccati va tolta la carta oleata
  • farcire i bigne con la crema pasticcera 
  • cospargere i bignè con lo zucchero a velo

mercoledì 10 febbraio 2016

La Cioccolatoterapia

Cioccolatoterapia? Si si avete capito bene! Perchè non farsi questo dolce regalo in qualche centro benessere, stabilimenti termali e/o Spa? Se riflettiamo bene tutto torna..
Il cioccolato fa bene all’umore? Si è risaputo, questo grazie alla serotonina, conosciuta maggiormente nella forma di "ormone del buonumore".
L’aroma del cioccolato possiamo considerarlo come un potente ingrediente antistress.
Perchè non sfruttare le proprietà di questa golosità nei trattamenti di cioccolatoterapia? :)
La cioccolatoterapia è una terapia innovativa di alcuni centri italiani.  Il cioccolato, sopratutto cacao è dotato di funzionalità dermocosmetiche e farmacologiche ed è ricco di vitamia A. Le peculiarità del cacao si caratterizzano per avere un'azione stimolante della circolazione sanguigna, un’azione antiossidante, vasotonica ed infine anticellulite.
Detto ciò la domanda sorge spontaneamente.. Perchè non farsi massaggiare con il cioccolato?
Vediamo i diversi benefici:
  • un impacco a base di cacao aiuta la produzione di endorfine, che stimolano i sensi, liberano le tensioni e favoriscono il benessere
  • il massaggio al cioccolato ha la caratteristica di levigare la pelle a buccia d´arancia, aiuta a combattere anche inestetismi cutanei come le smagliature, il rilassamento delle pelle e dei tessuti
Come si realizza il bagno al cioccolato? E' abbastanza semplice si deve sciogliere in acqua della polvere di cacao proveniente da coltivazioni naturali. La presenza di diversi principi attivi e grassi naturali rende il cioccolato nutriente per la pelle, donandole un’idratazione ottimale.
Per Il massaggio al cioccolato è consigliabile farlo in modo molto lento, la pasta di cacao deve essere abbastanza calda da permettere di dilatare i pori e consentire ai principi attivi contenuti nel fango di cacao di penetrare nella pelle.
Che dire.. secondo me dovrebbe essere sperimentato!